sabato 26 settembre 2015

Pronti, accoglienza... via!


L'estate sta finendo
E un anno se ne va
Con ABILE siam diventati grandi
La sai la novità?

.. a chi fosse sfuggita, la novità è che domenica ci sarà una grande festa durante la quale potremo vedere in anteprima i lavori del parco esterno, in cui si concretizza una parte del nostro impegno di questo anno che se ne va.

In spiaggia di ombrelloni
Non ce ne sono più
Noi qui siam tutti pronti
Ma ora manchi tu
Uh uh uh.

.. se ancora non vi abbiamo convinti sappiamo che non potrete resistere a scatenarvi insieme ai nostri amici Steel Horse e ai Valincantà! 
Oltre a tutto questo ci saranno moltissime attività per grandi e piccini, angoli golosi dove bere e mangiare in compagnia e soprattutto ci saranno gli ospiti e i volontari della casa Abilè, sempre pronti ad accoglierci e contagiarci con i loro sorrisi perfetti!

Angela, YAARS

domenica 20 settembre 2015

.. ognuno di noi una Rockstar!



La giornata del 27 settembre vuole essere solo un momento conclusivo dell’esperienza fatta con l’associazione You are a Rockstar, iniziata nei primi mesi del 2014. È nostra volontà ringraziare tutti quelli che a vario titolo hanno reso possibile le diverse iniziative: concerti, realizzazione del calendario, raccolta fondi, festa di Natale in Comunità Abilè.. non vorremmo dimenticare nessuno, ben consapevoli di quanto ognuno si sia impegnato.
Non possiamo certo negare che il contributo economico generosamente donatoci dall’associazione ci sia stato di grande aiuto, offrendoci la possibilità di realizzare la sistemazione dell’area verde attigua alla Comunità Abilè. Quello però che più ha rappresentato per noi il progetto  è stata la conoscenza di questo gruppo di persone che ci ha permesso di entrare nel loro mondo, ha fatto sentire ognuno  di noi una Rockstar, in grado di esprimersi e fare tante cose, anche se diverse ognuno dall’altro. Siamo sicuri che la nostra amicizia non finirà.

GRAZIE!
Operatori e Ospiti della Comunità Abilè

mercoledì 16 settembre 2015

Notti magiche, inseguendo un .. sorriso! Parte 1


.. Sotto il cielo di una estate italiana. Diceva Gianna Nannini, in un lontano 1990: 

E il mondo in una giostra di colori
e il vento accarezza le bandiere
arriva un brivido e ti trascina via
e sciogli in un abbraccio la follia

Purtroppo, 25 anni dopo, questa calda estate italiana è iniziata molto diversamente.. C’erano colori mescolati come su una giostra; c’era il vento; non sono sicuramente mancati i brividi e tante persone sono rimaste colpite sul limite della follia. 
Poi c’è stato anche un abbraccio. Il nostro abbraccio. Colpiti profondamente da quanto accaduto nella Riviera del Brenta, insieme ai commercianti di Zanè e ai nostri amici Steel Horse abbiamo deciso di promuovere una raccolta fondi a favore della gente della Riviera, durante la Notte Bianca di Zanè il 18 luglio 2015. 
Per l’occasione abbiamo avuto l’immenso piacere di conoscere e ospitare un rappresentate dell'amministrazione comunale di Dolo che ci racconteranno le loro esperienze e alcuni volontari dell’ Associazione Il Portico di Dolo (VE) che hanno condiviso con noi i loro ricordi, tra emozione, incredulità e impegno. 
Oltre alla ricchezza che ci ha regalato questa serata, abbiamo raggiunto anche risultati concreti, versando 550€ per l’emergenza tornado, trasformando quel nostro abbraccio in un atto concreto di vicinanza.

Angela, YAARS

venerdì 17 luglio 2015

18 luglio 2015 NOTTE BIANCA A ZANE' e SOLIDARIETA'

Imperdibile appuntamento per tutti gli amanti della “buona” musica!
Sabato saremo presenti al concerto degli Steel Horse alla notte bianca di Zanè (VI) nel piazzale davanti al Bar Magic.. sarà una serata all'insegna del rock, della festa e non mancherà la SOLIDARIETA'!
Dopo aver visto tante immagini e video sulla rete, desideravamo offrire uno spazio concreto e reale a quanto accaduto la settimana scorsa nella Riviera del Brenta e sulle conseguenze lasciate dal tornado.
In collaborazione con l'Associazione Il Portico di Dolo (VE) ospiteremo durante la serata alcune testimonianze di chi ha vissuto la forza della natura in prima persona.. saranno con noi alcuni dei volontari che hanno aiutato a pulire dai detriti e un rappresentate dell'amministrazione comunale di Dolo che ci racconteranno le loro esperienze.
Sarà una serata intensa in cui riflettere e condividere, una serata di parole in cui la musica ci aiuterà a raccontare ed ascoltare.. per ritrovare insieme il sorriso e la grinta per andare avanti!
Aprirà la serata il dj rock'n'roll Mr Gil .. Impossibile mancare!

Un grazie particolare al fotografo Dario Rigoni per la foto scattata dopo il tornado.

mercoledì 22 aprile 2015

.. le strade di un nuovo mondo


.. a volte il caso ha un magnifico tempismo e proprio oggi, 22 aprile Giorno della Terra, i nostri amici di Abilè hanno pensato di farci un meraviglioso regalo. 
Li avevamo “lasciati” a dicembre, in una magnifica festa di musica e colori e con il cuore pieno di orgoglio dopo aver donato 5.650€, che sarebbero serviti per l'avvio della sistemazione dell'area verde.
Dopo qualche mese, i lavori per il giardino esterno procedono spediti e gli ospiti della casa Abilè possono godersi il tepore di questa primavera e scoprire una nuova realtà al di là delle vetrate della loro casa. 
Ma dicevamo.. il giorno della terra: la celebrazione di tante diverse forme di espressione della natura, di luoghi estremi e così diversi fra loro, delle unicità che si possono trovare in ogni angolo, tra milioni di angoli sparsi e nascosti nel mondo.
E per me è stato un attimo pensare ad Abilè come un piccolo cosmo, un piccolo ma immenso pianeta in cui ritrovare questa poesia e questa unicità.. ci sono ospiti colorati come i capi di tulipani in Olanda, altri isolati ma trasparenti come le isolette del pacifico, anime profumate come i campi di lavanda della Provenza, menti che si alzano altissime come le vette dell’Himalaya.. e poi mari, prati, grotte.. persone che sono viaggi interi in terre inesplorate. 
In un luogo solo, milioni di strade da scoprire, da percorrere.. da raccontare.

Angela

venerdì 10 aprile 2015

You Are A Rockstar ON AIR su TVA Vicenza!!

Di solito come musicisti siamo abituati a stare sotto le luci del palco, colorate, in movimento, a volte stroboscopiche. E come associati di You Are A Rockstar godiamo delle luci che illuminano la nostra bancarella o il nostro piccolo stand quando partecipiamo a qualche manifestazione musicale o di sensibilizzazione sui temi della solidarietà. Ma trovarsi sotto le luci dei riflettori della principale tv locale del nostro territorio è stata un’emozione nuova, che ci mancava proprio. Nella puntata trasmessa giovedì 9 aprile scorso della trasmissione “In Piazza”, la redazione ci ha onorati di uno spazio in cui descrivere le nostre attività iniziate nel 2014 e tutt’ora in corso e che hanno portato a degli ottimi risultati poi devoluti alla casa di accoglienza per disabili Abilè facente parte di Comunità e Servizi di Schio (VI). La delegazione di YAARS era composta dal presidente Davide, dalla nostra factotum Michela, dall’istrionico Ivan e dall’associata Alessia, unitamente a Manuela, responsabile e coordinatrice di Abilè. È stato un modo veloce e immediato di parlare delle nostre iniziative e del nostro impegno in una trasmissione televisiva, in cui probabilmente siamo riusciti a captare l’attenzione di più persone di quante non ne avessimo viste finora nelle nostre numerose uscite pubbliche. Non possiamo che ringraziare TVA Vicenza e il direttore Luca Ancetti per l’attenzione e lo spazio riservatoci. E ovviamente gli Steel Horse e tutti i membri dell’associazione You Are A Rockstar. Sempre più numerosi, sempre più… Rockstar!!



mercoledì 4 febbraio 2015

Cronache di una “anonima” donatrice


Carissimi tutti .. eccomi qua!..Da dove partire per raccontare la mia storia? .. 
Eh sì..perché noi donatori siamo fatti così. Noi diamo, condividiamo, ci mescoliamo. E oggi io vorrei donare una parte della mia storia.. 
Chiamateci egoisti ma siamo spesso alla ricerca di quella magnifica sensazione che ci riempie quando possiamo dare qualcosa di noi. 
Troppo spesso ho sentito la paura di mettersi in gioco nascondersi dietro alla scusa che per fare le cose buone ci vogliono tempo, impegno e denaro. Certo, ci sono obiettivi che per essere raggiunti hanno bisogno di dedizione e pure di risorse. Però, siamo onesti, non servono mica un terremoto o una inondazione per aiutare gli altri. 
La prima volta che mi sono messa in gioco “da grande” ho deciso di partire dai piccoli.. forse un po’ inconsapevolmente ho iniziato a frequentare il reparto di pediatria.. l’idea era quella di portare gioco e allegria nelle giornate dei bambini ricoverati. Bhè, credetemi quando vi dico che è stata una delle esperienze più forti e difficili della mia vita da donatrice.. 
So cosa pensate.. che voi non ce la fareste, che non sapreste che fare, che dire, come resistere. Sappiate che io sono una persona normalissima. Normalissima: non ho vocazioni né tantomeno idee rivoluzionarie. Non sono nemmeno noiosa. Ho semplicemente trovato il coraggio di mettermi in gioco e in cambio ho ricevuto la gioia.. e non è stato nemmeno difficile! 
Spesso, quando parlo con i giovani del mio impegno, racconto della mia esperienza di donatrice del sangue e della facilità con cui si può salvare una vita: provate a immaginare.. ve ne state lì, comodamente seduti in poltrona a prendervi del tempo lontano dalla fretta, leggere o chiacchierare con il vicino. Magari il vicino è una miniera di racconti e avventure.. o magari è giovane pure lui e tutt’altro che noioso.. 
Certo, serve coraggio a presentarsi la prima volta .. chi di noi non ha pò paura?! Ma vi garantisco che è un attimo che passa in fretta. E alla fine di questa mezz’ora siete i protagonisti del futuro di qualcun altro. I supereroi di una favola a lieto fine. 
Siete quel lampo che farà la differenza. 

Monica

lunedì 2 febbraio 2015

Elogio dell’odio in Do… allegro ma non troppo

Io odio gli aghi. Odio gli ospedali, gli ambulatori e non ho gran simpatia per tutto il personale medico e paramedico, indipendentemente dalla loro bravura o professionalità. Così, a pelle. Odio gli orari degli istituti di assistenza sanitaria, unico baluardo imprescindibile in un paese in cui persino Arlecchino e Pulcinella risultano giganti di serietà. Mi ammorba l’odore dei corridoi, degli atrii, delle corsie, dei reparti e delle stanze dei nosocomi, vecchi e nuovi. Trovo seccanti le attese, le file, le pause, i silenzi, gli sguardi che si trovano negli ospedali. Detesto il contatto del laccio emostatico che serra il mio bicipite per pochi interminabili minuti. M’infastidisce la sola idea che mi si punga il dito medio per verificare la percentuale di emoglobina nel mio sangue. Per non parlare della morsa dello sfigmomanometro intorno al braccio, dove senti le pulsazioni cardiache salirti stringenti sù fino alla carotide, per rilevare una pressione arteriosa ogni volta, irrimediabilmente bassa, sempre al limite dell’idoneità. Io non sopporto di veder estratto dall’involucro sterile quel nuovo scintillante ago da prelievo che ogni volta mi sembra più grosso. Non ho mai visto le lancette dell’orologio muoversi così lentamente come quando sto disteso ad aspettare di raggiungere la quota di sangue stabilita. 8 minuti interminabili in cui puoi concentrarti e pensare a tutto ciò che vuoi, ma il tempo non passa mai. 8 minuti di respiri irregolari, fastidio fisico costante, impossibilità a rimanere immobili e un concentrato di tic nervosi a profusione. Muoio ogni volta che quel maledetto ago grosso come uno stuzzicadenti mi viene infilato nella vena più bella del braccio (preferisco il sinistro). Il dolore è nulla in confronto alla visione di quell’horror movie di serie B. Provo odio fisico ogni volta che mi si chiede nel bel mezzo di un prelievo se “va tutto bene?”. Sì, come no!! Ma la cosa più intollerabile è il terrore che provo mentre sono disteso nel lettino con l’ago infilato nel braccio, con la convinzione che prima o poi accadrà che un’infermiera distratta inciampi nel turbinio delle sue mansioni e collida irrimediabilmente sulla cannula cui sono attaccato e strappi tutto provocando uno zampillio arterioso da film splatter. Un brivido mi corre lungo la schiena alla fine di ogni prelievo, quando il grosso ago mi viene sfilato e mi si tappa il buco con un grande e coreografico cerottone. Io odio donare il sangue. Ma la donazione non ha niente a che fare con la logica. È qualcosa di più e di meglio. Forse è per questo che da 17 anni, ogni sei mesi, mi reco nel centro trasfusionale del mio distretto sanitario. E faccio quello che va fatto.

Stefano

giovedì 29 gennaio 2015

Non solo hashtag .. è dal sorriso che riconosci un #cuoredirockstar!!


Così come non tutti si sentono a proprio agio di fronte ad una pagina bianca, anche trovarsi davanti alla possibilità di diventare donatori può non essere per tutti una situazione confortevole. 
Le opinioni a riguardo sono tante, gli slogan accattivanti e le testimonianze aprono parentesi affascinanti ed emozionanti.. eppure, complice la vastità delle possibilità di donazione, la conoscenza è decisamente scarsa. 
Dal punto di vista medico si va dalla semplice donazione di sangue a quel grande gesto di umanità che è la donazione di organi, senza dimenticare la donazione di midollo, chiave capace di aprire le speranze più varie. 
Se poi tra le possibilità da raccontare sul nostro foglio bianco aggiungiamo ogni altro tipo di donazione, incontriamo volontari generosi che dedicano tempo, sorrisi ed ascolto a una infinità varietà umana.
In questi giorni di gennaio, noi abbiamo deciso di donare il nostro cuore, mettendoci la faccia. Coinvolgendo musicisti, artisti, scrittori in erba e chi più ne ha più ne metta. 
Se in questi giorni troverete in giro uno strano volantino, sappiate che non si tratta di una invasione anticipata di romanticismo in vista di San Valentino.. eh no. Quelli siamo noi. È il nostro invito per ognuno di voi, per riempire un angolo di quel foglio bianco con il vostro sorriso.
Perciò non siate timidi, prendete uno di quei volantini, unite un po' di amici e scattatevi una foto per mostrare a tutti il sorriso di chi nasconde un cuore di Rockstar!

Angela

sabato 24 gennaio 2015

.. così, come sono ..


L'operatrice, impegnata nelle “alzate” degli ospiti, come d'abitudine li saluta magari con qualche battuta cordiale.
Avvicinandosi a chi è immobilizzato tanto da non riuscire a muovere neppure un mignolo, un mattino si dice imbronciata per le tante cose che una donna ha sempre da fare e scherzando afferma: “nella prossima vita... vorrei nascere uomo! E tu Giuseppe..?”.

Lui, con il suo sorriso disarmante, pronto risponde: “Così, come sono”...

Operatrice Casà Abilè

mercoledì 21 gennaio 2015

​Un passo indietro verso la grandezza..


Accade a volte, di essere testimoni e partecipanti di eventi incredibili. Gioie che si manifestano in una nuova forma per la prima volta, di cui non riusciamo a cogliere la grandezza fino a che non ce ne allontaniamo un poco.
Oggi, ad un mese dalla festa di Natale in casa Abilè, siamo lontani abbastanza per soffermarci ad ammirare quello che abbiamo fatto e tentare di raccontarvi qualcosa.
A questo punto (e siamo appena all’inizio) la difficoltà sta nell’ordinare una serie infinita di attimi preziosi, nel tentativo di comporre una sinfonia all’altezza della giornata. 
Tra inviti al ballo, richieste di appuntamento con Babbo Natale e tanta leggerezza, il soffitto della casa si è trasformato in un campo di fiori dorati, il salone in un palcoscenico condiviso e gli ospiti si sono rivelati nella loro essenza di Rockstar. Ognuno a modo suo: primedonne, ballerini, cantanti .. 
Poi come sempre c’eravamo “noi”, che ad essere pignoli eravamo i veri ospiti. Noi.. quelli che venivano da fuori. Che sapevano delle feste ma forse ancora non stavano vivendo il Natale. Noi che a un certo punto, ognuno nel suo attimo, eravamo pura emozione.
Ci sono state canzoni, note, sguardi.. c’è stato perfino Babbo Natale che ha consegnato un regalo ad ogni ospite. C’è stata una jam session natalizia guidata dalle ragazze delle casa (Siete curiosi?.. guardate qui..)
Ma in realtà, sopra od ogni cosa, c’è stata quella meravigliosa sensazione che ti riempie quando realizzi a quale grande risultato ti ha portato il tuo impegno. Chiamatela soddisfazione, orgoglio, appagamento, gioia, pace, pienezza.. non ha un nome solo.  Ma era grande. Lì per lì non si poteva capire quanto. È come guardare l’Everest tutto insieme: da vicino ne vedi i dettagli, ne ammiri la bellezza, ma per comprenderne la grandezza devi aspettare di essere abbastanza lontano. 
E come accade dopo la conquista di una montagna, passato il tempo del riposo ricomincia ad ardere la voglia di una nuova avventura. Di una nuova sfida. Di una nuova scoperta. Ed è così che sta accadendo anche a noi, all’inizio di questo nuovo anno.. siamo pronti per ripartire, ma non da soli.. siamo in cerca di sognatori irriducibili, di ottimisti temerari, ma soprattutto.. di Cuori di Rockstar!​
Angela